Pro-Plasmix

La nuova sfida della filiera del riciclo riguarda il plasmix cioè la plastica eterogenea e “povera” che costituisce la parte principale di quella derivante dalla raccolta differenziata. Ne fanno parte ad esempio i sacchetti della spesa, gli imballaggi dei supermercati, i flaconi di detersivi e anche parti di giocattoli. All’estero questi materiali sono bruciati come combustibile per il recupero energetico, mentre in Italia, almeno sinora, restavano inutilizzati. Solo in Toscana, questo genere di plastica è pari a circa 15mila tonnellate l’anno, ossia al 50% di tutte le plastiche provenienti dalla raccolta differenziata. Primo ed unico in Italia, il progetto Pro-Plasmix, realizzato da Pont-Tech con il cofinanziamento della Regione Toscana e grazie alla collaborazione e al contributo di REVET, ha reso possibile la trasformazione di queste plastiche eterogenee in manufatti industriali. L’attività di ricerca del progetto si è concentrata sullo studio di mescole polimeriche innovative in cui la percentuale di Plasmix (ossia di plastica eterogenea e “povera” ricavata da processi di raccolta differenziata) potesse arrivare sino al 30-40% a seconda del prodotto da realizzare. Da questo punto di vista un apporto fondamentale è venuto da Pontlab, il laboratorio di eccellenza promosso da Pont-Tech nell’ambito del CERFITT di proprietà del Comune di Pontedera. I risultati del progetto sono meno rifiuti in discarica e costi inferiori rispetto all’ utilizzo del materiale vergine. I prodotti che si ottengono hanno qualità pari o superiore a quelli tradizionali come nel caso dei componenti veicoli che, a parità di resistenza e affidabilità, hanno però un peso minore.

Pro-Plasmix, avviato nel 2009, è stato realizzato da Pont-Tech con il coordinamento scientifico del professore Francesco Ciardelli del Dipartimento di Chimica dell’Università di Pisa e la direzione tecnica dell’ingegnere Lucio Masut. Nel 2011 l’apprezzamento per i risultati ottenuti è stato tale che la stessa Regione nel quadro di un protocollo d’intesa con REVET COREPLA e ANCI ha deliberato il suo proseguimento. Il progetto costituisce infatti un modello virtuoso d’integrazione di sistema: Pont-Tech per il coordinamento e l’ideazione, REVET per la raccolta e il trattamento, il Dipartimento di Chimica dell’Università di Pisa e PontLab per la ricerca. Un progetto pluriennale in cui sono sempre stati presenti il Comune di Pontedera e la Regione Toscana favorendo il trasferimento tecnologico dalla ricerca scientifica all’applicazione industriale a beneficio dell’intero territorio. Sulla base dei risultati ottenuti si è inoltre proceduto all’ampliamento e l’evoluzione del Progetto Plasmix in una seconda fase con lo scopo di apportare modifiche alle miscele plastiche già ottenute aumentando il contenuto di PLASMIX e di indagare su ulteriori sbocchi applicativi come l’automotive, le commodities, l’imballaggio e un’ indagine verrà estesa anche al settore Moda.