H2 FILIERA IDROGENO

Un'opportunità per il futuro

Motori

Le due linee di intervento individuate all’interno del progetto H2 Filiera Idrogeno nel settore della mobilità sono da una parte lo studio di motori endotermici tipo ICE (Internal Combustion Engines) e dall’altra veicoli elettrici a Fuel Cells.

Nonostante i secondi siano molto più efficienti dei primi, i motori a combustione interna sono stati considerati per la loro relativa semplicità ed il loro costo decisamente inferiore rispetto alle celle a combustibile rappresentando il ponte ideale nella conversione da un sistema di mobilità tradizionale ad uno elettrico ad idrogeno.

Le ricadute economiche ipotizzabili in ambito locale dallo sviluppo di questi tipi di veicoli sono quelle tipiche di un indotto di tipo Automotive e di componentistica elettronica soprattutto in una zona come quella della Valdera che convive da sempre con la Piaggio ed il proprio indotto.

La Toscana ha inoltre già sperimentato, prima fra tutte, la realizzazione di un distributore di idrogeno a 200 bar presso la stazione di rifornimento di Grecciano vicino Lavoria (PI), frutto della collaborazione tra imprese locali come ILT Technologies, azienda con sede a Pontedera che ha realizzato l’elettrolizzatore per la produzione di idrogeno, ed ENI spa che ha realizzato il distributore.

Un’interessante novità dal punto di vista della mobilità ad idrogeno è rappresentata dalla ricerca che è in via di sperimentazione sull’ammoniaca (Progetto SAVIA). Questa infatti potrebbbe rappresentare un buon sistema per veicolare l’idrogeno risolvendo in parte i tipici problemi legati alla diffusione dell’idrogeno come combustibile alternativo come la scarsa densità energetica per volume e per peso.